Speciali › cucina e cultura regionale

Secondo i più recenti studi di Antropologia nella prospettiva antropopoietica domina l’uomo e la sua attività conoscitiva, trasformatrice e costruttiva verso l’uomo stesso che organizza forme di vita.

Un’attenta analisi dei problemi della globalizzazione e della necessità di fare promozione dei nostri prodotti locali per creare richiamo, reddito e sistema di consorzio, ha focalizzato la nostra attenzione per creare un’Associazione dalla quale scaturirà una Fondazione che già da ora si occupa delle problematiche professionali e culturali inerenti la gastronomia isolana con ampio raccordo nel Mediterraneo. È un’Associazione Culturale che tende a presentarsi per “l’Innovazione nell’Innovazione” della contaminatio tra “Cultura, Archeologia ed espressione enogastronomica”. Nella conoscenza dei dati Archeologici dei territori della Sardegna e nell’analisi delle risorse naturali che hanno favorito l’insediamento umano, ritenuti oggi poli di attrazione turistica, non sarà difficile capire e proporre al turista come l’uomo delle civiltà Pre e Protostoriche non solo della Sardegna ma anche del Mediterraneo, è riuscito a colmare le sue necessità di cibo per vivere.

Forse come prima ricerchiamo gli antichi sapori che diventano preziosità ed Arte nelle mani e nell’ingegno degli Chef. Nel tentativo di presentare un quadro quanto mai eterogeneo e di evidente varietà in una Sardegna di rinnovamento metodologico nell’analisi di questa tematica che oggi sembra sempre più attinente non solo perché legata al valore simbolico degli alimenti, primari di vita e di sostentamento, quanto legato a quella intrinseca capacità di introdurci nel collettivo e nel sociale legato al ciclo della terra.

I fondatori dell’organismo, al momento costituito da una ventina di prestigiosi Chef sardi, con regolare rogito notarile, stipulato a Cagliari sul finire del 2008, si sono posti degli obiettivi, il primo dei quali è l’istituzione di un albo professionale in conformità con le disposizioni dell’Unione Europea.

L’organizzazione non ha scopi di lucro ed è apartitica; nei propositi dei fondatori c’è l’intenzione di porsi come interlocutori privilegiati di enti pubblici e privati per portare avanti tutte quelle iniziative che riterranno opportune per la valorizzazione culturale della nostra gastronomia con richiamo alle diverse espressioni presenti nel Mediterraneo. Per tanto, le funzioni operative affidate agli Chef mirano a diffondere il “Modello Sardo” dove si intrecciano intelligenza e gusto che diventerà innovazione e “richiamo” per l’utente, critico di un certo turismo culturale. Non solo cucina ma “cultura della cucina” con gli assidui incontri dell’Ente Regionale, “Sardegna Ricerche”, che si occupa della divulgazione di marchi d’origine e per la fattiva e assidua collaborazione della consulente culturale, Archeologa, Dott.ssa Lucia Manca in Demurtas, esperta dei territori della Sardegna e delle Isole Baleari e delle tradizioni gastronomiche nelle Preistoria e Protostoria. La conoscenza delle realtà storiche rappresentano “Memoria e Immagine” di un’economia sostenibile.

Quando l’uomo volutamente sceglie un piano razionale di produzione di beni secondo le regole dell’agire, la volontà e la vitalità si esplicano nell’economia dalla quale la civiltà umana comincia. Questa potenza dialettica che trasforma la Natura in Cultura si apre alle singole e concrete opere economiche quando esiste una dinamica unitaria degli operatori come in questi che stiamo presentando dell’Associazione Chef di Sardegna – Cucina di richiamo che, osservatori della memoria attiva, possono apparire all’osservatore come simbolo di un passato “non oltrepassato”.

L’invito è alle Istituzioni, ai Comuni, alle Pro Loco e a quanti sono interessati, di entrare in sintonia con l’Associazione per la valorizzazione di un “sistema aperto” verso il territorio e le esperienze che rafforzino le diverse Identità.